Dopo anni di egemonia interista, è arrivato un titolo decisamente desiderato dal popolo rossonero, anche perchè erano ben 7 anni che la squadra della "Milano che conta" non raggiungeva quest'obiettivo.
Dopo un inizio di stagione altalenante, dato dal cambio di allenatore e dalla campagna acquisti in estate, che ha rinnovato una rosa ormai datata (investendo su Robihno, Ibra, Boateng, Amelia, Yepes, Sokratis, e sulle forze fresche delle giovanili, Strasser e Merkel su tutti), il Milan ha cominciato il suo cammino trovando pian piano un equilibrio, fondamentale per poter vincere costantemente.
I problemi comunque non sono mancati: la rivoluzione tattica del mister Allegri ha necessitato di tempo per essere "capita", sia dai giocatori che dai tifosi. Un esempio è il cambiamento a centrocampo, con lo spostamento di Pirlo non più come playmaker , ma come mezz'ala sinistra e con l'arrivo di Boateng, Seedorf, fondamentale per le geometrie rossonere, non ha più trovato lo spazio che aveva prima. Queste modifiche hanno fatto sì che il gioco fosse più lento e prevedibile. Mancava la qualità in mezzo al campo, mancava il giocatore che saltava l'uomo e creava superiorità numerica, insomma per i nostalgici del centrocampo Ancelottiano vedere il Milan giocare in quella maniera non era granchè soddisfacente. Le prove stanno anche nei risultati: in Champions League, in cui il gioco di squadra conta più di qualsiasi altra cosa, in 6 partite 2 sole vittorie contro l'Auxerre, e 1 pareggio in casa contro il Real Madrid; in campionato invece la vetta è stata raggiunta all'11esima giornata.
In questa situazione bisogna
sottolineare la prova maiuscola di Ibrahimovic, uno che le partite le vince da solo... e così ha fatto. Nello pseudodramma del gioco rossonero, lui porta avanti la baracca con giocate degne di nota e a suon di gol, porta il Milan nella fase finale di Champions e primi in classifica in campionato.
Da gennaio, con l'arrivo di Van Bommel e Cassano, il Milan ha trovato quella solidità difensiva e quell'equibilibrio che prima mancava. Posizionando Van Bommel in mezzo al campo con Boateng e Flamini\Gattuso si viene a creare una diga invalicabile. Con l'innesto di Cassano trequartista c'è anche maggior qualità in attacco, assicurata anche dalla coppia Ibra-Robihno\Pato (costretto da un infortunio a saltare praticamente mezza stagione).
Ecco che si è definitivamente delineato un NUOVO Milan: una squadra compatta, solida con grande fantasia e tecnica davanti. Nel girone di ritorno incassa la bellezza di soli 7 gol e il gioco va via via migliorando, perdendo solamente 2 partite in campionato e vincendo le partite contro le dirette rivali: Milan-Napoli 3-0, Milan-Inter 3-0.
Ed è così facendo che si delinea la vittoria dello scudetto, il DICIOTTESIMO della storia rossonera.
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